Sono anni che lavori duramente. Da tempo sei un punto di riferimento per la tua azienda e ritieni
che questo vada riconosciuto, da un punto di vista economico e di titoli. In altre parole, vorresti
chiedere una promozione, ma non sai come farlo, perché può essere un’esperienza difficile e
stressante. Ecco alcuni consigli che possono aiutarti.
Ci sono le condizioni per chiedere una promozione?
Prima di chiedere una promozione, ci sono alcune domande che è necessario porsi. Innanzitutto,
perché ritieni di meritartela? Quali risultati hai portato all’azienda per far sì che questa ti debba
premiare? Valutato ciò, bisogna capire se nella tua attuale azienda ci sono o meno posizioni aperte o
possibilità effettiva di raggiungere un livello superiore. Se la risposta fosse un no, puoi iniziare a
valutare (sempre con discrezione e con rispetto per il lavoro che stai svolgendo) se ci sono simili
opportunità in altre aziende. Controlla Linkedin e altri portali di lavoro per vedere se ci sono
posizioni aperte, oppure parla con amici e conoscenti del tuo settore. Il consiglio è cercare
comunque un ambito il più possibile simile a quello per cui stai già lavorando. Una volta trovate
delle possibilità interessanti, puoi candidarti per un colloquio. Infine, prima di chiedere una
promozione considera che ci sono momenti e momenti. In una situazione di forte intensità di lavoro
e di stress in azienda, non è intelligente andare a chiedere al proprio capo una promozione. Meglio
aspettare un momento di maggiore serenità, in cui il superiore abbia la tranquillità e la lucidità per
ascoltarti.
Come chiedere una promozione sul lavoro
Una volta valutati i consigli di cui sopra, puoi prepararti al colloquio in cui chiedere la promozione.
Il principale punto da tenere a mente nell’esposizione è che il focus è l’azienda, non sei tu.
Focalizzati sui benefici che potresti portare nel nuovo ruolo. Per fare questo, è utile un recap dei
risultati che hai prodotto negli ultimi anni. Preparati dati, cifre e tutto ciò che possa aiutare nello
spiegare come potrai essere un valore aggiunto. Illustra le idee, i progetti e le novità che porteresti.
Accanto alla sostanza, in una situazione delicata come questa conta anche la forma. L’educazione e
il rispetto sono fondamentali: non peccare di presunzione ma nemmeno dall’altra parte di
vittimismo, sempre perché il focus rimane l’azienda e non sei tu. Evita, anche se a volte verrebbe
naturale farlo, di parlare dei colleghi. L’esposizione deve essere seria e professionale: non si deve
mai avere l’impressione che tu stia improvvisando. Se lo ritieni utile, puoi prepararti nei giorni
precedenti ripetendo il discorso a qualcuno o davanti a uno specchio.
In conclusione
Negli ultimi anni i ritmi di lavoro sono spesso diventati insostenibili. Questo, specialmente se
sommato a situazioni familiari o personali difficili, può portare a situazioni di burnout, che
inficiano pesantemente la nostra qualità della vita. Se questo succede il primo passo è rendersene
conto e comunicarlo anche sul posto di lavoro. Un buon datore di lavoro sa che un dipendente
con sindrome da burnout non è (e non certo per sua colpa) un dipendente produttivo, e ha dunque
tutto l’interesse affinché la situazione migliori. Con l’aiuto di specialisti e di uno stile di vita
migliore, è possibile ritornare alla normalità.
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