Il vero diritto di una donna è quello alla maternità.
(Alda Merini)
L’arrivo di una bimba o di un bimbo è un grande cambiamento non solo dal punto di vista emotivo, ma anche dal punto di vista dell’organizzazione familiare e dei diritti delle persone coinvolte.
1. Cosa comprende la maternità?
Dal punto di vista legale,
la nozione di maternità comprende la gravidanza, il parto e la successiva convalescenza della madre (art. 5 legge federale sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali).
2. Devo comunicare la mia gravidanza al mio datore di lavoro?
La lavoratrice incinta non ha l’obbligo di comunicare al datore di lavoro la sua gravidanza fintanto che non desidera usufruire dei diritti legati alla maternità.
Se durante un colloquio di assunzione le viene chiesto se è incinta o se ha intenzione di avere figli, e se la gravidanza non ostacola l’attività lavorativa, la lavoratrice non è tenuta a dare informazioni e il datore di lavoro non potrà far leva sulla mancata informazione né per un annullamento del contratto né per giustificare un licenziamento immediato e neppure per motivare una mancata assunzione.
La donna
deve però comunicare la gravidanza
se questa ostacola l’attività lavorativa (per esempio, se si svolgono lavori fisicamente pesanti o a contatto con sostanze nocive).
3. Chi ne ha diritto?
Hanno diritto all'indennità di maternità solo le donne che fino alla nascita del bambino hanno svolto un'attività lucrativa o quelle che, in seguito a disoccupazione o per motivi di salute, hanno dovuto cessare l'attività lucrativa prima del parto.
4. A quali condizioni ho diritto alle indennità di maternità?
Per ricevere le indennità di maternità devo essere assicurata obbligatoriamente ai sensi della legge sull’AVS durante i 9 mesi immediatamente precedenti la nascita del bambino e aver lavorato per almeno 5 mesi.
In caso di parto prematuro l’obbligo di assicurazione all’AVS si riduce a:
✓ 6 mesi in caso di parto prima del settimo mese di gravidanza;
✓ 7 mesi in caso di parto prima dell’ottavo mese di gravidanza;
✓ 8 mesi in caso di parto prima del nono mese di gravidanza.
5. Da quando viene versata e per quanto tempo?
L'indennità di maternità è versata a partire dal giorno della nascita di un neonato vitale durante al massimo 98 giorni, vale a dire 14 settimane. Quindi, il congedo termina dopo che sono trascorse 14 settimane. Tuttavia, termina prima se la madre riprende il lavoro, parzialmente o a tempo pieno.
Attenzione però, la madre non può in nessun caso riprendere il lavoro prima che siano trascorse le otto settimane di divieto di occupazione dopo il parto.
6. A quanto ammonta e come viene calcolata?
L'indennità di maternità ammonta all'80 per cento del reddito lordo medio conseguito prima del parto, ma al massimo a 196 franchi al giorno. Per poter ricevere le indennità giornaliere la lavoratrice deve essere stata assicurata all'AVS nei nove mesi precedenti il parto e aver lavorato per almeno cinque mesi durante la gravidanza.
7. Durante l’allattamento
La lavoratrice che allatta ha diritto ad un tempo retribuito per l’allattamento entro i seguenti limiti: 30 minuti se lavora fino a 4 ore al giorno; 60 minuti se lavora dalle 4 alle 7 ore al giorno; 90 minuti se lavora più di 7 ore al giorno.
Le donne incinte e le madri beneficiano di una
protezione speciale prevista dalla legge.
Questo opuscolo
spiega le disposizioni legali, in particolare in merito alla protezione della salute, al versamento continuato del salario ed alla protezione dalla disdetta.
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