Oltre alle canoniche quattro settimane di vacanza, in Svizzera è possibile prendere dei congedi
retribuiti per specifiche motivazioni. Nella maggior parte dei casi, la legge non prevede una durata
standard dei congedi, che è discussa all’interno dell’azienda oppure nei contratti collettivi del lavoro
(CCL).
Per quali motivi si possono prendere giorni di congedo retribuiti?
L’articolo 329 del Codice delle Obbligazioni svizzero prevede che “il datore di lavoro conceda al
lavoratore il tempo necessario per motivi particolari durante la durata usuale del lavoro”. Ma quali
sono i “motivi particolari”? Innanzitutto lo sono le questioni personali più importanti, come il
matrimonio o unione domestica propri o di un parente prossimo, la nascita di un figlio, il decesso di
un familiare oppure un trasloco. Poi sono considerati tali anche il reclutamento militare, l’esercizio
di una carica pubblica, un obbligo legale e la presentazione a un nuovo datore di lavoro dopo
l’avvenuta disdetta. Per quanto riguarda questioni come visite mediche o altre brevi commissioni, si
presume che si cerchi di fissarle fuori dall’orario di lavoro, ma qualora ciò fosse impossibile queste
rientrano normalmente tra i “motivi particolari” che giustificano un congedo retribuito, in questo
caso per il tempo strettamente necessario all’attività. Non sono considerati congedi retribuiti episodi
come ritardi o assenze dovuti a code, cancellazioni di aerei o treni e simili.
Come si prende un congedo
Per prendere un congedo è innanzitutto necessario informare il datore di lavoro in maniera
tempestiva: nei limiti del possibile infatti, tutti i congedi devono tener conto delle esigenze
aziendali. Dal momento che la legge svizzera non prevede una durata standard del congedo
retribuito, questa è frutto di un accordo tra le parti. Esiste poi la possibilità di ottenere un congedo
non pagato per altre motivazioni, ma il datore di lavoro non è in alcun modo obbligato a
concederlo.
Essendo congedi retribuiti, il dipendente viene pagato esattamente come se avesse lavorato durante
il tempo del permesso. Se il suo compenso è un salario mensile, non vedrà dunque alcuna differenza
in busta paga. Leggermente più complicata è invece la situazione di chi è retribuito con un salario
orario: per loro i giorni di congedo pagato sono calcolati in base al reddito medio (indennità di
vacanze compresa) dei 12 mesi precedenti l’inizio dell’assenza.
In conclusione
Per importanti necessità personali, la legge svizzera viene incontro al lavoratore che può così farvi
fronte senza intaccare la possibilità di godere delle ferie. Sebbene il datore di lavoro sia obbligato a
concedere un congedo in talune circostanze, il lavoratore deve tenere conto delle esigenze aziendali,
dunque esiste una trattativa tra le parti. Nella malaugurata ipotesi che questo non sia possibile,
l’autorità competente a dirimere la questione è il giudice civile. Tuttavia, in un ambiente di lavoro
sano dovrebbe esistere un rapporto di rispetto e reciproca comprensione tra le parti, che faccia sì
che da una parte si dia la possibilità al dipendente di avere del tempo per le proprie più importanti
necessità personali, e dall’altra che quest’ultimo non si approfitti di queste per avere più tempo
libero a scapito dell’azienda che lo paga.
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