Il concetto di work-life balance è giustamente al centro del dibattito pubblico. Coniugare l’attività
professionale alla vita personale, familiare e sociale è un’esigenza sempre più sentita dalla
popolazione, che spesso finisce per essere sopraffatta dalla mole di lavoro e fatica a staccare dalle
incombenze professionali. L’ordinamento elvetico regolamenta la durata del lavoro, cercando di
venire incontro alle necessità di tutti.
La settimana lavorativa
In Svizzera, la durata massima della settimana lavorativa è fissata in 45 ore per i lavoratori delle
aziende industriali, il personale d’ufficio, gli impiegati tecnici e il personale di vendita delle grandi
aziende del commercio al minuto, mentre è a 50 ore per tutti gli altri lavoratori. Nelle aziende la cui
attività è spiccato carattere stagionale, la durata massima della settimana lavorativa di 45 o 50 ore
può essere prolungata di 4 ore al massimo purché essa non venga superata nella media semestrale. È
ovviamente possibile che il contratto preveda che il numero di ore di lavoro settimanale sia inferiore
al massimo stabilito per legge.
La ripartizione settimanale
Di regola, il lavoro domenicale è proibito in Svizzera, salvo alcune eccezioni, che vengono pagate
con un supplemento salariale del 50 per cento. La settimana lavorativa va dunque dal lunedì al
sabato, anche se la maggior parte delle aziende lavora dal lunedì al venerdì. Ad ogni modo, se il
lavoro settimanale è ripartito su più di cinque giorni, il lavoratore ha diritto ad avere una
semigiornata libera di otto ore prima o dopo il periodo di riposo giornaliero, che ammonta a un
minimo di 11 ore consecutive durante la settimana e di 35 ore consecutive nel weekend.
Il lavoro straordinario e notturno
straordinario è accettato soltanto sotto forma di lavoro diurno e serale ed esclusivamente nei giorni
feriali, salvo situazioni assolutamente eccezionali come la messa in pericolo della vita e della salute,
calamità naturali o simili, in cui il lavoro straordinario può essere svolto anche la domenica o la
notte.
Come il lavoro domenicale, in via generale anche il lavoro notturno è vietato. Esistono delle
eccezioni per alcuni tipi di aziende e per casi di necessità: queste prevedono un supplemento del 25
per cento ai lavoratori che svolgono lavoro notturno saltuariamente (non più di 25 notti all’anno),
mentre coloro che svolgono regolarmente o periodicamente un lavoro notturno hanno diritto a una
compensazione di tempo equivalente al 10 per cento della durata del lavoro notturno da loro svolto.
In conclusione
Il tema della durata del lavoro è estremamente importante per organizzare la vita delle persone.
Pertanto, è bene che i lavoratori non abbiano timore o vergogna nel chiedere ai propri superiori le
proprie condizioni di lavoro, che devono essere conformi ai limiti di legge. Un lavoratore
debitamente riposato e soddisfatto è sempre anche un lavoratore più produttivo.
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