Sin dall’inizio della nostra esperienza nella società, tutti noi abbiamo sperimentato l’inevitabilità del conflitto. Dalle piccole baruffe all’asilo alle incomprensioni in famiglia, passando per le grandi litigate del periodo adolescenziale, il conflitto è parte integrante della comunità umana. Sul lavoro tutto ciò può creare problemi: per questo è importante conoscere le tecniche per una sua sana gestione e per trasformarlo in opportunità.
I diversi tipi di conflitto
Per risolvere i conflitti, è importante conoscerne le diverse tipologie. Esistono due principali macro-categorie di conflitti: quelli tecnico-organizzativi, che si verificano per la diversità della visione delle persone sul come arrivare a un comune obiettivo o per la scarsa chiarezza nella divisione del lavoro, e quelli relazionali, legati alle diversità a livello personale e all’influenza delle emozioni.
Per i primi, le parole chiave per la loro risoluzione sono chiarezza e comunicazione. I dipendenti, infatti, devono sempre avere indicazioni chiare e complete sui compiti che devono svolgere. Ciò include le scadenze e il modo in cui eseguirli. Allo stesso tempo devono essere chiari i ruoli all’interno dell’azienda (chi si occupa di cosa?) e conosciute le figure di riferimento, anche per la risoluzione dei conflitti. Nelle aziende più grandi esiste un team di risorse umane, che è formato anche per prevenire la formazione di conflitti o per risolverli.
Una regola fondamentale di tutti i conflitti, è quella di mettersi nei panni dell’altra persona e provare a capire quali siano le ragioni che la spingono a comportarsi in un certo modo. Questo va fatto in maniera non giudicante e con empatia, per provare a raggiungere un punto di convergenza, se necessario anche con l’aiuto di una persona terza.
Nei conflitti relazionali, in cui le emozioni giocano un ruolo decisivo, questo esercizio riveste il ruolo principale. Il diverso modo di vedere le situazioni e le relazioni, ma anche sentimenti umani come l’invidia, la competizione e la gelosia, o semplicemente una maniera diversa di comportarsi e vivere la vita, possono portare a inimicizie. Se la situazione inizia a creare problemi sul posto di lavoro, è compito delle risorse umane cercare di smussare queste tensioni, tramite un ascolto attento e imparziale di tutte le parti in causa. Il conflitto non va semplicemente sedato: altrimenti resterà latente e continuerà ad avvelenare il clima aziendale. Al contrario, bisogna sviscerarlo, per comprenderne le cause e cercare di tagliarle alla radice, lavorando sui valori condivisi.
In conclusione
I conflitti sul lavoro sono fonte di stress per chi vi è coinvolto e di problemi e improduttività per l’azienda. Tuttavia, specialmente nel caso di quelli tecnico-organizzativi, possono essere trasformati in opportunità. Da modalità differenti di raggiungere un obiettivo, l’azienda può trarre delle best practices e migliorare le proprie performance. Per fare questo però, è fondamentale incanalare il conflitto in maniera sana e rispettosa, evitando che sfoci nella rivalità personale e che vada a minare la coesione del team.
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