Cos’è il work-life balance e come creare equilibrio tra lavoro e vita privata

22 dicembre 2022



Quello di work-life balance è un concetto che sta acquisendo sempre maggiore importanza nel

mondo del lavoro di oggi. Letteralmente significa “equilibrio tra vita e lavoro”, in altre parole

coniugare la propria vita professionale con quella personale e privata. Questa necessità è sentita

come sempre più pressante per via di alcuni cambiamenti nella società avvenuti in questi anni.

Innanzitutto con il pieno ingresso delle donne nel mondo del lavoro, i carichi di lavoro a casa vanno

equamente divisi. Non esiste più una divisione tra partner che lavora e partner che si occupa di casa,

famiglia e figli, dunque entrambi hanno bisogno di più tempo libero dal lavoro. Lavoro che in molti

(troppi) casi si fa sempre più totalizzante e da cui diventa difficile staccare. Ci sono però delle

soluzioni per evitare di essere sopraffatti dal proprio mestiere e per vivere una vita più serena grazie

a un migliore work-life balance.

Consigli pratici per un migliore work-life balance


1. Separare casa e lavoro - Uno dei grandi problemi del lavoro contemporaneo è quello della

scarsa separazione tra vita professionale e vita privata. Sempre più spesso si continua a

lavorare anche una volta tornati a casa oppure si lavora direttamente da casa, senza una

chiara demarcazione di quelli che sono gli orari di lavoro. Questa situazione è stata molto

amplificata dalla pandemia da Covid-19 in cui, costretti forzatamente a casa, abbiamo

imparato che non è necessario essere in ufficio per essere produttivi. Questo ha però portato

con sé un’altra importante questione: quella del diritto alla disconnessione. Anche se si

lavora da casa, si ha il diritto dopo una certa ora di smettere di occuparsi di lavoro. Il

consiglio è dunque quello di separare nettamente gli ambiti: se si lavora in presenza cercare

di non portarsi le cose da fare a casa, mentre se si lavora da remoto darsi dei chiari orari e, se

possibile, separare anche fisicamente i luoghi in cui si lavora da quelli in cui ci si rilassa. 


2. Prendersi del tempo per se stessi - Non esistono solo le incombenze lavorative. Ci sono

anche gli impegni familiari, di coppia, con gli amici…a volte sono piacevoli, ma non è

sempre così. Il tempo libero non può diventare solamente un momento per “piazzare” altri

impegni. Ritagliatevi del tempo ogni settimana per voi, per un hobby, per uno sport o

comunque per qualcosa che sappiate che vi faccia stare bene. Non vale dire “non ho tempo”

perché, come diceva qualcuno: “A parte quello per le terapie salvavita, tutto quello che

facciamo è una questione di priorità”. 


3. La comunicazione è tutto - La base di ogni rapporto sano è la comunicazione. Questo vale

tanto nei rapporti personali quanto sul lavoro. Se vi rendete conto che la vostra situazione

professionale sta diventando insostenibile, esponete il problema al vostro responsabile.

Potrebbero esserci delle soluzioni utili per entrambi, come un contratto part-time o lo smart-

working. Oltre a questo, bisogna essere in grado di dire anche dei “no” per evitare di essere

subissati dal lavoro. Se il vostro responsabile vi fa una richiesta extra, e voi ritenete di non

volere aumentare il vostro carico di lavoro, avete diritto di rifiutare. 

4. Farsi domande sulla propria condizione - Per poter fare tutto quanto descritto sopra è

necessaria una condizione: la consapevolezza di ciò che sta avvenendo in voi stessi. Fatevi

periodicamente delle domande: “Sono felice della mia condizione?”, “C’è qualcosa che

potrebbe migliorare?”. Partendo da questo, si potranno trovare delle soluzioni per

migliorare.

 In conclusione




Ciò di cui abbiamo scritto finora riguarda il benessere dei lavoratori. È importante però capire che

lavoratori soddisfatti, con un buon work-life balance, sono un plus anche per i datori di lavoro, e

non solo perché è umanamente auspicabile rendere felici i propri dipendenti. Molte ricerche

dimostrano che lavoratori tranquilli e soddisfatti sono anche lavoratori più produttivi. Preparare le

condizioni perché questo avvenga è dunque nel pieno interesse dell’azienda.

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