La maternità è un evento meraviglioso per tutte coloro che decidono di intraprenderne il percorso.
Tuttavia troppo spesso le donne sono messe davanti alla scelta tra maternità e carriera. Per cercare
di ovviare almeno in parte a questo problema, lo Stato svizzero possiede delle norme per tutelare le
neomamme (e da poco anche i papà) dal punto di vista lavorativo. Andiamo a vedere quali sono.
Come funziona il congedo di maternità in Svizzera
L’indennità di maternità elvetica prevede un congedo standard di 14 settimane (98 giorni) dalla
nascita del figlio. L’importo pagato ammonta all’80% dello stipendio, ma non può superare i 196
franchi al giorno. Regolamenti del personale, contratti e disposizioni cantonali possono allungare il
periodo. In assenza di questi, il periodo può essere allungato di due settimane, ma il datore di lavoro
non è obbligato a versare lo stipendio. Dopo la 16esima settimana, l’azienda può richiedere alla
neomamma di tornare al lavoro. Esistono eccezioni alla durata del congedo: per esempio se il
neonato rimane in ospedale oltre i 14 giorni dalla nascita, la maternità si allunga fino a un massimo
di 56 giorni. Durante l’intero congedo, la donna non può essere licenziata. Dopo 8 settimane è
possibile tornare a lavorare (prima è proibito), ma questo significa perdere i restanti diritti
sull’indennità di maternità.
In linea teorica la futura mamma dovrà lavorare fino al giorno del parto. La regola però non è
sempre valida: coloro che svolgono lavori gravosi sono obbligatoriamente rilocate a svolgere lavori
non gravosi con la stessa retribuzione nell’azienda. Le donne incinte poi possono smettere di andare
al lavoro in prossimità del parto con un certificato medico. In ogni caso, la legge prevede che sul
posto di lavoro ci siano attrezzature che possano permettere alle future mamme di sdraiarsi e
riposarsi.
Chi ha diritto all’indennità di maternità
Per ottenere l’indennità di maternità è necessario essere state assicurate all’AVS nei 9 mesi
precedenti il parto, aver lavorato per almeno 5 mesi durante la gravidanza ed aver ancora in essere
al momento del parto un rapporto di lavoro o avere un’occupazione indipendente. Hanno diritto alla
maternità anche coloro che stanno percependo un’indennità di disoccupazione, malattia, infortunio
o invalidità.
Il congedo di paternità
Il 27 settembre 2020 i cittadini svizzeri hanno votato in un referendum per una svolta epocale:
l’introduzione del congedo di paternità pagato. Dal 1 gennaio 2021, i neopapà hanno il diritto di
prendere fino a 14 giorni retribuiti entro 6 mesi dalla nascita del figlio. Le condizioni economiche
sono le stesse del congedo di maternità, ma a differenza delle madri i padri possono prendere i
giorni in maniera flessibile (anche a blocchi di pochi o singoli giorni), purché appunto entro i primi
6 mesi di vita del bambino. Non esiste invece in Svizzera la possibilità di un “congedo parentale”,
con giorni da ripartirsi tra i due genitori.
In conclusione
Lo Stato svizzero protegge le neomamme con un’indennità di maternità pagata e con la proibizione
del loro licenziamento. Questo è fondamentale ma non è ancora abbastanza per far sì che le donne
non siano costrette a scegliere tra l’avere figli e fare carriera: per questo fondamentale passo è
necessario che anche molti datori di lavoro smettano di vedere la maternità come un intralcio alla
produttività della propria azienda, ma come un’opportunità non solo per la donna, ma anche per la
ditta per attrarre nuovi talenti.
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