Si spera non succeda mai, ma purtroppo, durante la quotidianità dell’attività lavorativa un infortunio può capitare a chiunque. A seconda dei casi, le conseguenze possono risultare molto gravi, con pesanti ripercussioni non soltanto sulla salute dell’individuo, ma anche sull’effettiva capacità lavorativa futura del lavoratore infortunato.
Vediamo insieme come è possibile
distinguere l’infortunio da una malattia
e quali sono i passi da seguire nel caso di un infortunio sul lavoro.
Qual è la differenza tra infortunio e malattia?
Ti sei sentito male sul posto di lavoro e il tuo medico ti ha prescritto un periodo di riposo a casa. Secondo te si tratta di infortunio, ma il medico sostiene che, invece, è una malattia. Come dovresti proseguire in questo caso?
Non è sempre facile distinguere un infortunio sul lavoro da una semplice malattia, persino per i professionisti in materia.
Prima di tutto, vediamo insieme quello che dice la Costituzione al riguardo. Secondo la Legge federale, è considerato infortunio qualsiasi “influsso dannoso, improvviso e involontario, apportato al corpo umano da un fattore esterno straordinario che comprometta la salute fisica, mentale e psichica o provochi la morte”. In assenza anche solo di uno di questi fattori, l'evento non viene classificato come infortunio, bensì come malattia.
Qual è allora la differenza tra i due? Il fattore principale per definire la differenza tra infortunio sul lavoro e malattia professionale è chiamato causa violenta. Negli infortuni sul lavoro la causa violenta consiste in un’azione rapida e improvvisa. Al contrario, una malattia professionale per definizione si sviluppa in maniera lenta e prolungata nel tempo, in alcuni casi anni o decenni.
L’infortunio sul lavoro si caratterizza nel dettaglio per essere un evento improvviso, che si verifica in modo involontario (non intenzionale) e provocato da un fattore esterno.
Quindi, nel tuo caso, per poter stabilire se si tratta di un infortunio oppure di una malattia, è importante essere a conoscenza della causa che ha scaturito il tuo malessere. Un esempio: l’esposizione a una sostanza chimica sul posto di lavoro può determinare, a seconda delle modalità d’azione, una “intossicazione acuta” (infortunio sul lavoro) oppure una “intossicazione cronica” (malattia professionale).
Chi stabilisce se si tratta di infortunio piuttosto che di malattia?
In qualsiasi caso, se dovesse capitarti una situazione del genere, il nostro consiglio è di far presente l’evento al più presto al tuo datore di lavoro che, a sua volta, notificherà l’accaduto all’assicurazione competente che stabilirà se sussistono i presupposti per poter parlare di infortunio o meno e se il diritto alle prestazioni dell'assicurazione infortuni è fondato.
È possibile licenziare una persona infortunata?
Ti è stato riconosciuto un infortunio sul lavoro e ti preoccupa l’idea di venir licenziato. Vogliamo tranquillizzarti, assicurandoti che tutte le persone inabili al lavoro in seguito a un infortunio beneficiano di una
protezione contro il licenziamento
come in caso di malattia o gravidanza. Durante il primo anno di lavoro, una volta concluso il periodo di prova, la protezione legale contro il licenziamento dura 30 giorni. Dal secondo al quinto anno il periodo protetto è di 90 giorni e dal sesto anno in poi di 180. Scaduto il termine si può procedere al licenziamento.
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