Per avere un lavoro in Svizzera, è importante conoscere anche gli aspetti formali e giuridici che lo disciplinano. La principale fonte giuridica è il contratto: è questo infatti che porta con sé diritti e doveri. Il diritto elvetico prevede tre tipologie di contratto di lavoro. 

Contratto normale di lavoro 

Per quei settori professionali che non sono toccati da un contratto collettivo di lavoro, le autorità federali o cantonali possono stabilire un “contratto normale di lavoro” (CNL) in cui definiscono delle condizioni da rispettare. Queste condizioni possono essere modificate dal datore di lavoro solo al fine di offrire condizioni più vantaggiose per i lavoratori. Il CNL tocca solitamente gli stessi ambiti del CCL, ma è imposto dalle istituzioni e non è frutto di concertazione tra associazioni padronali e sindacali. A livello federale, i principali CNL riguardano agricoltura ed economia domestica, mentre quelli cantonali differiscono l’uno dall’altro. Il Canton Ticino per esempio, ha dei CNL validi per gli impiegati di commercio nelle agenzie di collocamento e prestito del personale, per gli impiegati di commercio nelle aziende del settore delle attività ausiliarie dei servizi finanziari e per gli impiegati di commercio nelle fiduciarie. 

In conclusione



Le tre tipologie di contratti vigenti in Svizzera sono pensate per garantire diritti e doveri a datori di lavoro e dipendenti, ma anche per assicurare flessibilità. Per evitare possibili rischi di sfruttamento dei lavoratori, le istituzioni intervengono attraverso i contratti normali di lavoro per assicurare maggiori diritti per i dipendenti non coperti da un contratto collettivo del lavoro. Quando è invece in vigore un contratto individuale di lavoro c’è più discrezionalità, il che deve portare a una maggiore attenzione da parte di entrambi i contraenti.